giovedì 13 maggio 2010

Posata.
Cerebrale.
Disponibile.
Rassicurante.

Attento: per natura, sono una che rovescia i tavoli e sbatte le porte, e non so quanto questa immagine buonista potrà reggere...

Solare.
Equilibrata.

Sì, come no.

Laura, Michela, Simona e Cecilia: mi mancate da morire, e non siete neanche su FB.
Penso a tutti gli anni trascorsi insieme, prima al liceo e poi all'università, in città, al mare, in montagna, in Inghilterra...quante vigilie di Natale, quanti Ultimi dell'Anno, a quante tavole ci siamo sedute, e quanti panini di fortuna...su quante strade e spiagge siamo passate... Prima a piedi e in bici, poi in auto: e alla radio, non so bene perché, c'erano sempre i Police: Don't Stand So Close To Me, De Do Do Do De Da Da Da, Every Breath you Take, King of Pain...
Cantavo Vasco Rossi, e voi ridevate fino alle lacrime della mia versione di Colpa d'Alfredo. Ci raccontavamo le trame dei film e dei romanzi fino a notte fonda, e una volta che avevamo paura dormimmo in cinque in un letto a due piazze.
Ogni volta che ci sentiamo, ancora adesso, ci accorgiamo di essere legate malgrado la distanza (e una di noi è oltreoceano, al momento). Siamo ancora una sorta di famiglia: con i nostri figli o non figli, matrimoni divorzi vedovanze, con i nostri gatti e i nostri casini, siamo ancora fedeli le une alle altre come se ce lo fossimo giurato tanto tempo fa.
...Che voglia di una giornata in Versilia insieme a voi.

Intanto Margherita ha deciso che basta, vuole trovarsi un fidanzato serio e non quest'agonia con l'eterno indeciso sposato. Fiamma invece ha fatto pace con le figlie, ma il tipo poco raccomandabile continua a frequentarlo alla chetichella.

Belle le mie amiche: ad averne, zia, ho imparato da te.

Oggi mi ha sorpassato una Suzuki Vitara nera, con alla guida una donna elegante: capelli neri raccolti in una coda e grandi occhiali da sole. Per un istante ho sussultato di gioia: lo sapevo che ci avevi presi tutti in giro, che quel corpo (così simile ai passerotti dal capo penzoloni seppelliti nel bosco da bambina), lasciatomi fra le mani perché lo vestissi, non poteva essere tuo...

Poi ho ricordato che la tua Suzuki era andata distrutta in quell'incidente in galleria.
Poi ho guardato quel viso: un'estranea.

E' stato solo un istante; ma in quell'istante di illusione ti ho ritrovata.

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