giovedì 20 maggio 2010

Finisce che sono sempre disponibile per gli "altri", e poi con le persone che ho più vicine sono inaffidabile.

Mio fratello aveva bisogno di me mentre avevo staccato tutto per quel po' di lavori domestici che intendevo fare nello scampolo di tempo rimasto Domenica; una, dico una, volta in cui aveva bisogno di me, IO NON C'ERO.
Mio cugino tiene un blog intrigante, e io che mi sorbisco tonnellate di pagine per lavoro riesco a leggerlo una volta su tre.
Non trovo mai il tempo per andare a salutare l'ultima sorella di mia madre.

E non menziono i miei figli, sballottati perché mamma non c'è mai (e il suo stipendio è comunque inferiore alla media europea, nazionale e regionale).

Forse aveva ragione il vecchio detto: prima i tuoi, e gli altri quando puoi.

E poi Facebook mi sta venendo a noia: mi piace l'immagine di me/noi che esce dal profilo, una somma di luoghi comuni tipo Pochi Ma Buoni e Il Mondo è Bello Perché è Vario; ma odio questi dannati tre gradi, che a mio vedere non sono di separazione ma di avvicinamento, anche a Jack Lo Squartatore.

Va bene, ho una brutta giornata. E non so se, come dice Mirko, Dio ascolta gli Slipknot, ma di certo oggi non ascolta me.

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